Vittorio Martegani nato a Tradate.
I SUOI LIBRI
IL PETTIROSSO CON LA CRAVATTA ( FINALISTA AL PREMIO MIRELLA ARDY)
Solo per toccarti il cuore. 139 short message poetry
Inizia un viaggio immerso nella natura. Una natura piacevolmente ed accuratamente descritta che introduce il lettore in un mondo – la terra di Kalimandor – che sa di fantastico e di surreale. Il genere letterario de “Al di là della Cruna dell’Ago” è quello che oggi viene definito “fantasy”. L’autore non ci dice se il genere sia stato da lui scelto o, piuttosto, non sia avvenuto il contrario, sta di fatto che gli è venuta naturale questa storia che appartiene a lui stesso, alla sua voglia di ricuperare l’elemento “natura” e dare sfogo ad una fantasia che crea personaggi che vivono intensamente il rapporto con la natura, con se stessi e con i propri simili. La caratterizzazione dei personaggi è ben studiata e sembra che l’autore sia preoccupato di non farne dimenticare nessuno al lettore: vi è un elenco nelle prime pagine che indica il personaggio e la sua collocazione. L’eterna lotta tra il Bene e il Male, tra i Buoni e i Cattivi, si sviluppa nel romanzo in un intreccio fantastico che si tinge a volte di giallo e che richiama continuamente nobili ideali che la nostra società sembra aver banalizzato da troppo tempo.
I 51 «fondamentalmente» d’un insolito funambulo di vita per scelta
Moreno vorrebbe salire sull’altare sacro dell’esistenza, e gridare: “Questa è la mia storia, questo è il mio vissuto, più non posso fare. Ora faccio parte d’un presente motivato: lo scopo è stare vicino alla mia famiglia!”. In soffitta, nell’antico baule impreziosito da cinghie di morbido e profumato cuoio, riposano gli appunti dei tanti viaggi, ricoperti da ventagli di coloratissime foto. Scommetto che stanno vibrando, in attesa d’una mano che li riporti alla luce del sole. Forse verranno trascinati dalla ruota di parole che il simpatico panettiere sta snocciolando giorno dopo giorno? Ma per il momento sul mare dei ricordi galleggiano lacrime, a volte di gioia, a volte di dolore.
La Colombina. Girando in tondo la mia vita
L’effervescenza di Nicoletta coinvolge e incanta. Bollicine d’un flûte di champagne che solleticano il naso. Potrei dire che lei ha osato, consapevole delle sue doti intrinseche, e della sua bellezza, sfidare la falsa moralità. I traguardi non sono mancati. Si è lasciata guidare dalla forza dell’amore, a dispetto dei falsi ipocriti. Le prime parole di Nicoletta, nel narrare la sua storia, furono: “Ho sposato un Colombini… ed ero civettuola come la maschera di Colombina!”
Si riparte da zero!? Alzheimer diario bislacco
Lucio, dà voce alla sofferta accettazione di ciò che non può cambiare: “Ho terminato questo diario. Gli appunti a matita non hanno più senso. Li brucio nel camino, e mentre il fuoco lambisce le tante pagine, tingendole di rosso carminio, le parole tardano a scomporsi. Mi piace pensare che si siano nascoste nella valigia di Matilde, che l’abbiano completamente rivestita, nell’arduo tentativo di vivere con lei per sempre! La mia casa è un guscio di noce, che conserva gelosamente la metà del suo gheriglio!”.