Massimo Rodighiero (Varese, 1971) e Francesco Manarini (Milano, 1978) collaborano da anni, con indefinito successo, alla creazione di romanzi e racconti lunghi, brevi e medi. Con Eclissi Hanno pubblicato il noir “Quando il suo sguardo” (2011) e “Poco prima dell’alba” (2013). Questo è il loro terzo romanzo.
ROMANZI:
ln un futuro prossimo Boris Cortese, chef in un rinomato ristorante varesino, si risveglia come ogni mattina in quello che crede essere il suo letto Gli occorrono solo pochi minuti per comprendere che qualcosa, nella stanza ancora immersa nell’oscurità, decisamente non quadra. Da quel momento ogni punto fermo della sua vita cadrà: il suo presente, il suo passato, la stessa coscienza di sé non potranno più essere dati per scontati. Boris si troverà invischiato in una situazione all’apparenza indecifrabile, ai limiti dell’immaginazione. Il ritmo scandito dai continui ribaltamenti di prospettiva condurrà il lettore attraverso un intrigo “a imbroglio e incastro” dove tutto è possibile e nulla è ciò che sembra.
L’incrocio di due sguardi: un gesto quotidiano, casuale, istintivo. Cosa può esserci di pericoloso?
Varese 2008, l’anno dei mondiali di ciclismo.
Fabrizio è un ragazzo strano, un ragazzo timido, riservato e taciturno. Fabrizio ha occhi che scandagliano oggetti, esplorano particolari, scrutano volti. Sono occhi buoni, ma nascondono un potere segreto e spaventoso. E alcune persone, a quegli occhi, non sono indifferenti.
Lo sanno bene le monache della casa di cura che hanno accolto il ragazzo negli anni dell’infanzia, le quali dovranno venire a patti con il loro passato, non immacolato; e lo sa bene l’organizzazione malavitosa che proprio su quello sguardo ha costruito un remunerativo e ben oliato congegno di morte.
Il meccanismo però si inceppa: Milos, esperto killer che di questa organizzazione è una colonna portante, ha sbagliato una volta di troppo. Sarà lui a prendere una drastica decisione, soffocando nel sangue il proprio passato pur di salvarsi la vita.
Un noir atipico, dove elementi paranormali, inquietanti incursioni horror, tensione e colpi di scena da thriller si fondono, in un ritmo serrato, con sentimenti usuali e quotidiane storie personali, fino all’inesorabile, sorprendente epilogo.
È un’uggiosa mattina di metà autunno, a Varese. Eugenio Gessi, operaio specializzato, si appresta a fronteggiare l’ennesima giornata lavorativa, quando una scoperta agghiacciante lo catapulta in un incubo; poco distante Roberto Mansi, animo solitario e un po’ misantropo, sta per affrontare quelli che saranno i suoi ultimi minuti di semplice quotidianità, fatta di vecchi vinili bluegrass e corsette al tramonto; Sulley, immigrato ghanese irregolare, decide di compiere una scelta dalle conseguenze imprevedibili, pur di ritrovare l’unica persona a cui tiene veramente.
Tre storie, tre mondi lontanissimi, che arriveranno a sfiorarsi, toccarsi e infine annodarsi in una spirale di ricatti e verità presunte, tra testimoni scomodi e sedicenti giustizieri, scelte pericolose e inquietanti compromessi.
Un “anti-giallo” con un occhio al noir e il ritmo incalzante di un thriller, giocato sul filo della verità, in quella zona grigia che separa le tenebre dalla luce, poco prima dell’alba.