Intervista di Riccardo Mainetti a Marta Bardi
Oggi ho intervistato Marta Bardi, autrice di La Spezia, ma ormai lombarda di adozione, laureata in Lingue e Letterature straniere all’Università Luigi Bocconi di Milano ha insegnato francese nelle scuole medie, tiene corsi di scrittura. Ha partecipato a vari concorsi letterari.
Nel 2013 ha pubblicato il suo primo romanzo “Alla ricerca di Azzurra”, nel 2014 il primo romanzo giallo “I Vicoli stretti di Poggio Sant’Elvio” che è la prima avventura del Maresciallo Flaviani, successivamente “Accadde una notte nel bosco” sempre con il Maresciallo. Tutte le opere sono edite da Pietro Macchi Editore per la serie I Gialli.
In questo articolo parlerò principalmente del primo romanzo giallo “I Vicoli stretti di Poggio Sant’Elvio”, anche se nell’intervista l’autrice farà alcuni riferimenti sulla seconda avventura.
Marta Bardi e le avventure del Maresciallo Flaviani saranno ospitati nella rassegna “Un Pomeriggio in Giallo” alla Libreria Piccoli Labirinti di Parma, dove Bobby Lago, alias Giovanni Bertani ( autore di “Il Grisbì”, Edizioni Forme Libere 2015) la intervisterà e la metterà per così dire alla sbarra.
Come di consueto diamo subito spazio all’intervista.
Si descriva in tre parole.
Non mi è facile parlare di me stessa. Ma penso di essere una persona intuitiva, creativa… e la terza parola?
Socievole. Forse.
Cosa l’ha spinta a scrivere?
Ho iniziato per caso. Mi attirava fra i corsi Varese uno intitolato SCRIVERE IL CORTO. Ed è lì che ho cominciato ad appassionarmi alla scrittura. Ho scoperto che mi piaceva inventare le vite degli altri e metterle sulla carta. Scrivere un romanzo è arrivato pochi anni dopo. Credo di avere capacità di sintesi, cosa che non dovrebbe mancare in uno scrittore e una certa dose di inventiva
Descriva i momenti che dedica alla scrittura e come si inseriscono nella quotidianità.
Dedico alla scrittura alcune ore del pomeriggio. Qualche volta, del dopocena.
Durante la scrittura del suo romanzo come ha creato i suoi Personaggi e l’Ambientazione? Si è rifatta a esperienze personali direttamente?
Sia i personaggi e l’ambientazione sono completamente di fantasia. Anche se ho pensato a questo paese, Poggio Sant’Elvio, come a un paese affacciato su un lago lombardo
E no, non ci sono esperienze personali.
Come descriverebbe la sua tecnica di scrittura?
Diretta, sintetica, lineare
Descriva in tre parole il libro o il personaggio principale.
Per quanto concerne “I vicoli stretti di Poggio Sant’Elvio”:
Vita di un tranquillo paese di provincia sconvolta da un killer che uccide per ben sei volte e in sei modi differenti. Qui nasce la figura del maresciallo Dario Flaviani che è protagonista anche della sua seconda inchiesta, della quale si parla nel secondo romanzo.
Per quanto concerne quindi “Accadde una notte nel bosco”. In questo romanzo, un uomo torna dal passato per uccidere proprio Flaviani. Ed è un passato che il maresciallo credeva e sperava di aver dimenticato.
Perché si dovrebbe scegliere di leggere i suoi romanzi?
Qualcuno ha detto che nei miei romanzi si avvertono colori e profumi, che vi scorrono immagini talmente reali che sembra di essere dentro a un film.
Perché un romanzo di genere?
Genere giallo? Non lo so. È venuto spontaneamente, nel corso della stesura. All’inizio del primo, non avevo deciso che diventasse tale.
Faccia una breve descrizione delle sue opere, che non sia meramente riassuntiva.
- Per il primo romanzo: Vita di donne. Cinque sorelle, cinque vite diverse. Odio e amore che si intrecciano. Storie di tradimenti e di violenza domestica. E qualcuno che si insinua nelle loro vite e uccide. Con un fine preciso
- Per il secondo: un episodio cruento avvenuto venticinque anni e di cui è protagonista un giovane Flaviani, all’inizio della sua carriera. E un uomo aspetterà tutti quegli anni per tentare di realizzare il suo desiderio di vendetta. Contro il maresciallo. Romanzo anche psicologico. Pieno di tensioni emotive, di invidie, di desideri che non si avverano. Ma anche qui ci sono pagine di vita di provincia, equivoci amorosi, squarci di vita in una piccola caserma di carabinieri.
Cosa pensa che la lettura dei suoi romanzi lasci al lettore?
Questo, bisognerebbe che lo dicessero i lettori. Chi li ha letti tutti e due, lo ha fatto con la voglia di proseguire la lettura e di vedere cosa succede nella pagina successiva.
I SUOI ROMANZI
Conclusa la giornata di lavoro, avviandosi verso l’uscita, Tullia Porrini, proprietaria di una libreria, inciampa nel cadavere di una sua vecchia conoscenza. Un uomo che improvvisamente ritorna dal passato. Un passato che né lei, né il suo gruppo di amici riescono a dimenticare. Ognuno di loro ha un motivo diverso per nutrire del rancore verso quell’uomo insanguinato trovato ai piedi di uno scaffale. Le indagini del commissario Enea Lo Giudice, si concentrano sugli alibi degli amici, frequentatori del bar dello sport e accaniti giocatori di carte, coinvolgendo la vita delle loro famiglie. Tutto ruota intorno alla libreria e alla figura equivoca di Rafaela, pseudonimo di una scrittrice di romanzi gialli.
Qualcuno che ha vissuto in una struttura psichiatrica per tanti anni, si ritrova a vagare, senza meta e senza lavoro, per le strade della città: qualcuno che ama collezionare gli oggetti più disparati, leggere i romanzi di Rafaela, e che cova dentro di sé antichi rancori.
Stanza 105 anticamera per il paradiso
Torna il maresciallo Dario Flaviani. Questa è la terza inchiesta che lo vede in prima linea per risolvere un caso che, ancora una volta, vede coinvolte persone della sua cerchia affettiva. Ricompaiono alcuni tra i suoi famigliari. La moglie Matilde, la suocera Brenda, due sue cognate, quelle che sono state più sfortunate negli anni precedenti: Serafina dalle mani d’oro, Orietta con i suoi ricordi di amicizie finite bruscamente. Tutto gira intorno a una clinica di prestigio, una vecchia villa trasformata in casa di cura e di riposo per anziani soli. Un atrio centrale, ampie scalinate che portano ai piani superiori, stanze con mobili in stile, una équipe di medici specializzati. E, al pianterreno, si affacciano sul prato e su un cortile, piccoli appartamenti, monolocali luminosi dove gli ospiti possono portare i loro ricordi privati, qualche mobile, la loro poltrona preferita e dove possono intrecciare amicizie nuove e scambiarsi confidenze. Un luogo idilliaco scosso da una sequenza di morti che possono sembrare naturali. In fondo chi muore è già anziano, spesso offeso da malattie che non perdonano. In questo ambiente si troverà a indagare Flaviani, aiutato dall’intuito del suo giovane appuntato, Olimpio Vladis, dalla capacità di analisi dei brigadieri Vertunno Rossi e Milviana Raco, piccola squadra dalle grandi capacità. E dovrà farlo con i piedi di piombo, perché tra gli ospiti, in quello stesso periodo, è presente una sorella di Brenda, tornata a Poggio Sant’Elvio dopo ventotto anni di lontananza.
E’ intorno a un vecchio quaderno di ricette che si consuma la sfida tra due cugini alla conquista dell’eredità del nonno, proprietario del rinomato ristorante l’Angolo del marinaio: un angolo di mare affacciato sul lago. Avventori che vanno e vengono, ragazze, amici, mogli e amanti irrequieti: dopo il primo delitto, l’intero paese si tinge di giallo.
Una ragazza mai vista, il clochard conosciuto da tutti, uno scrittore solitario, il rapper idolo dei giovani. E non sono i soli.
Con perizia indagano il solerte commissario Vittore Danieli e l’infaticabile ispettore Grazia Dall’Oglio.
E tra i profumi e i sapori di una bagna freida, una ciaudedda e un’oca in ontolentamente la verità si fa strada, almeno nella mente del lettore.
Perché non sempre, si sa, la giustizia trionfa.
Da venticinque anni Gregorio Benvenuti medita di uccidere il maresciallo Dario Flaviani. Da venticinque anni un altro uomo aspetta che Gregorio Benvenuti esca dal carcere per mettere in atto la sua vendetta. Al centro una villa in vendita, una storia di debiti e di droga. Un concatenarsi di avvenimenti, un intrecciarsi di situazioni descritte spesso con ironia, tra i profumi della trattoria Da Corinzio, l’odore del lago e il risvegliarsi incerto di una primavera stentata. Sullo sfondo, la vita di un paese di provincia, affacciato sul lago.
Federico ha solo quattro anni quando il padre, figura protettiva, muore. Con lui, oltre la madre, troppo prese da se stessa, vivono due fratelli, figure note della piccola criminalità locale. A otto anni, a seguito dei maltrattameti subiti da parte dell’ennesimo compagno della madre, Federico viene allontanato da casa dai servizi sociali. La famiglia cui verrà affidato, inizierà con lui e per lui un percorso difficoltoso di ambientamento e di adeguamento a regole sociali per lui sconosciute.
Alcuni amici, attori dilettanti di una compagnia amatoriale, si ritrovano una sera per scegliere insieme il copione di una nuova commedia. La selezione diventa quasi impossibile via via che i personaggi coinvolti scoprono i tradimenti e le piccole cattiverie che contraddistinguono la loro vita reale. Sino alla conclusione finale. Obbligata.
Una telefonata improvvisa, forse un numero sbagliato, e un giornalista si trova coinvolto nella ricerca di una ragazza scomparsa. Giorgio De Anna, ex professore universitario, qualche racconto nel cassetto, molte speranze di riuscire a scrivere un giorno un vero romanzo, inizia, per curiosità, per spirito d’avventura, a seguire le tracce lasciate dalla proprietaria di quella voce femminile che chiede aiuto al telefono. Nella sua ricerca che finisce per coinvolgerlo completamente, Giorgio ha modo di conoscere realtà e racconti di vite vissute, ben diverse dalla sua, di uomo che ha avuto sempre tutto dalla vita. Un percorso attraverso luoghi e ambienti sociali diversi che lo aiuta ad aprire gli occhi e la mente.
I vicoli stretti di Poggio Sant’Elvio
La vita tranquilla di una cittadina di provincia viene sconvolta da una serie di delitti. Chi uccide ha in mente un disegno preciso, si accanisce contro amici e componenti di uno stesso nucleo familiare. Sei omicidi. Un killer che agisce sempre in modi diversi. Una storia di maschilismo e di violenza privata.