MARINA MARTORANA

Marina Martorana è una giornalista di attualità. Veneziana, nata a Milano il 16/01/1961, ha frequentato Lettere Moderne a indirizzo psicologico alla Università Statale di Milano.

Vive nel mondo dell’informazione dal 1980 tra articoli, libri e manuali di saggistica, romanzi gialli, consulenze di comunicazione.

In sintesi: ha iniziato a far pratica a il quotidiano La Notte, poi dal 1986 al 1989 è stata collaboratrice fissa di Il Giorno e – dal 1989 al 2014 – del Corriere della Sera. Ma nel tempo ha scritto per molte altre testate, tra cui i newsmagazine Europeo e Panorama. Inoltre si è occupata di impostare/gestire uffici stampa per società/enti/aziende, organizzazione eventi,  insegnato giornalismo/comunicazione e ha seguito diversi progetti editoriali

Oggi vive tra natura, arte e storia a Brebbia (VA), sulla sponda lombarda del lago Maggiore ed  è titolare di Studio Martorana – laboratorio di idee per la comunicazione. Un polo versatile che si avvale di uno staff di qualificati collaboratori ( autori, grafici carta e webdesigner, fotografi, webmaster, videomaker..) per creare strumenti di info-comunicazione personalizzati.

Studio Martorana è infatti un’attività giornalistica che ha come oggetto il fornire consulenze di comunicazione. Una realtà professionale che opera in tutta Italia e ideata anche per promuovere & rivalutare aziende, enti, società all’insegna dello sviluppo socioeconomico del territorio. In che modo?  Con concrete risposte a cosa e come fare per valorizzarsi sul mercato con la forza della propria immagine, attuando azioni mirate con le specifiche tecniche di visibilità e appeal.

I SUOI ROMANZI LI POTETE TROVARE SUL SITO DI MARIA MARTORANA 

Riedizione Morte sul Verbano – marzo 2017

Marzo 2017. Nuova edizione – Pietro Macchione Editore – del fortunato giallo di Marina
Martorana pubblicato nel 2015, la cui delittuosa vicenda si snoda lungo la sponda lombarda del Lago Maggiore (e nella provincia di Varese). Un’area lacustre splendida: ricca di cultura millenaria, arte, natura. Eppure poco nota, a differenza della dirimpettaia costa piemontese.
Questo romanzo è nato anche per farla conoscere e valorizzare, così, una italica porzione del nostro patrimonio storico-ambientale
Trama
La nota detective Teresa Leone, titolare dell’omonima agenzia di investigazioni e consulente della Polizia di Stato, si trasferisce da Bari in provincia di Varese, lungo la Costa Fiorita del Verbano: una sessantina di chilometri da Sesto Calende sino alla svizzera Locarno. Suo fratello Rodolfo infatti, che vive Gemonio da tanti anni, dopo la morte della moglie è scivolato in una
grave depressione. Ed è solo. Così, per poterlo gestire nelle cure, Teresa si ritrova catapultata in una deliziosa fettina di mondo a lei sconosciuta. Ma resta subito coinvolta in un denso intreccio criminale composto da delitti, intrighi, segreti, narcotraffico. Pian piano, con il suo braccio destro Rami Grondin, le autorità locali e in primis Luca Terenzi – ispettore capo della Polizia di Varese – riuscirà a mettere insieme i tasselli del puzzle e a scoprire le amare verità.

Note su Teresa Leone, la detective che veste solo di blu: La detective barese Teresa Leone, rossa di capelli, è una figura ideale: la giustiziera sociale alla
ricerca della verità. Con lei nessun innocente finirà in carcere e chi ha commesso un crimine verrà punito in misura del reato commesso. Una donna appassionata del suo lavoro e che non ha tempo per fare altro. Spiccia e decisa, veste solo con capi e accessori blu, così non deve perder tempo ogni mattina negli abbinamenti. Zero make-up, non le interessa truccarsi. Teresa
ha 50 anni ed è vergine, non è mai stata con un uomo (né è interessata a una vita di coppia) a seguito di un’infanzia drammatica che l’ha sigillata in se stessa. Non sa cucinare neanche un uovo al tegamino. Ama l’arte, la storia, la letteratura, la natura ma riesce a occuparsene di fretta, tra un crimine e l’altro. Non ha amici, ma tantissime relazioni professionali. La sua maggior
debolezza è l’whisky e, una sua forza, controllarsi per non rischiare di restare vittima dell’alcolismo.

VERBANO REBUS

Verbano Rebus è il terzo giallo della giornalista e scrittrice Marina Martorana, ambientato come gli altri due romanzi – Morte sul Verbano e Intrigo Internazionale sul Verbano –  in provincia di Varese, lungo la sponda lombarda del Lago Maggiore e nei suoi dintorni.

Un’area lussureggiante detta anche Costa Fiorita, straordinariamente ricca di natura, arte e storia. Che si articola per una sessantina di chilometri, da Sesto Calende sino alla svizzera Locarno tra baie, spiagge e sempreverdi. Eppure non molto nota come meriterebbe. L’intento dell’autrice è di far conoscere questo angolo di italico paradiso con una narrativa alla portata di tutti. Sta infatti creando una serie di libri inseriti nell’affascinante cornice lacustre e con il medesimo staff di investigatori.

Trama Verbano Rebus:

Una bimba di cinque anni, sola, viene avvistata dal personale di bordo sulla nave traghetto Intra-Laveno. E’ sera. La detective Teresa Leone si trova per caso su quel battello. E si interessa immediatamente della piccola per evitarle la  triste esperienza degli assistenti sociali, da lei drammaticamente vissuta tanti anni prima, alla morte dei suoi genitori. Teresa chiede e ottiene l’affido temporaneo della piccola Delfina Sereni. Subito, con il suo braccio destro Rami Grondin e  l’ispettore capo della Polizia di Varese, Luca Terenzi, partono le ricerche per rintracciare la madre, misteriosamente scomparsa. Dov’è finita Carla Sereni? Inizia così un nuovo thriller lungo la sponda lombarda del Lago Maggiore (e in provincia di Varese) costellato da enigmi, violenza, crimini, segreti, morti ammazzati. Un susseguirsi di colpi di scena avvolti nella nebbia sino alla fine. Solo allora la verità si profila per i lettori in tutta la sua crudezza.

 Teresa Leone, la detective in blu:

Protagonista della serie è Teresa Leone, titolare dell’omonima agenzia investigativa privata e consulente della Polizia di Stato. La detective barese, rossa di capelli, rappresenta l’antitesi della femminilità. Una donna originale per diversi motivi. Spiccia e decisa, in primis veste solo ed esclusivamente di blu. Per praticità acquista capi e accessori di questo colore, così non deve pensare ogni mattina agli abbinamenti. Zero make-up, non perde neanche tempo a truccarsi. Il suo fiore preferito? La margherita e in ufficio ce ne sono sempre tanti mazzi freschi. Teresa ha 50 anni ed è vergine, non è mai stata con un uomo a seguito di un’infanzia drammatica che l’ha sigillata in se stessa. Non sa cucinare neanche un uovo al tegamino. Ama l’arte, la storia, la letteratura, la natura. E la criminologia. Non ha neppure amici, ma tantissime relazioni professionali. La sua maggior debolezza è l’whisky e, una sua forza, controllarsi per non rischiare di restare vittima dell’alcolismo.

INTRIGO INTERNAZIONALE SUL VERBANO

Intrigo Internazionale sul Verbano è il secondo romanzo giallo della giornalista e scrittrice Marina Martorana, ambientato come il primo  – Morte sul Verbano –  in provincia di Varese, lungo la sponda lombarda del Lago Maggiore (e nei suoi dintorni). Un’area detta anche Costa Fiorita, straordinariamente ricca di natura, arte e storia, che si articola per una sessantina di chilometri da Sesto Calende sino alla svizzera Locarno. Una zona non molto nota come meriterebbe. L’intento dell’autrice è di far conoscere questo angolo di italico paradiso con una narrativa alla portata di tutti. Con l’obiettivo di creare una serie di libri inseriti in questa affascinante cornice e con il medesimo staff di investigatori

Trama:  sullo sfondo lacustre del Verbano lombardo si riflette lo sterminio della famiglia Welner, avvenuto in Pennsylvania una ventina di anni prima. Ma non solo. La detective Teresa Leone, consulente della Polizia di Stato  (la cui agenzia di investigazioni private si trova a Gemonio) e il suo braccio destro Rami Grondin, si ritrovano catapultati in un complesso intreccio di drammatici eventi. Aggressioni e omicidi si alternano sulla sponda lombarda del lago Maggiore. E nelle indagini, nazionali e internazionali, sono coinvolti –  oltre all’ispettore capo della Polizia di Varese, Luca Terenzi –  FBI, CIA e SIS. Dal passato al presente, tra menzogne, false identità e folli discriminazioni, pian piano la storia si delinea nella sua crudezza. E solo al termine emerge in tutta chiarezza una realtà tanto amara quanto risolutiva per chiudere un caso rimasto aperto, con le sue propaggini, per troppo tempo.