Giusi Tamborini vive a Mornago in provincia di Varese, dove si dedica alla narrativa, suo passatempo preferito da quando ha posto termine alla sua attività di medico ospedaliero, preferendo svolgere la mansione di “casalinga” e di mamma. Come medico e come scrittore, fa parte dell’Associazione Sanitari Letterati Artisti Italiani, ai cui concorsi di narrativa ha più volte partecipato, classificandosi ai primi posti. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni: “Il gattino nella casa dei leoni”, del 1996, una raccolta per ragazzi; “Il viaggio del picasass”, del 1999, una raccolta di racconti, ed infine un’altra raccolta di racconti, “Semi di mango”, del 2005. Per Le Edizioni del Porticciolo, è in uscita il suo nuovo romanzo autobiografico “Il profumo della neve”.
ROMANZI
Chi ha ucciso la maestrina di Menzago?
Storia di un delitto avvenuto a Menzago nel 1931, nel quale la vittima e una giovane maestra. Il suo destino, in un tardo pomeriggio di maggio, si fa buio e lei vi entra da sola, lungo il tragitto che percorre ogni giorno, dopo aver terminato il lavoro di insegnante elementare nel vicino paese di Albizzate. I sospetti cadono su un introvabile ciclista, alla cui ricerca e rivolto l’operato degli inquirenti, col solerte contributo della popolazione. Da un certo istante in poi sulla vicenda cala il silenzio e la verità sembra farsi strada in modo spontaneo, portata dalla voce della gente che pone sull’evento quel sigillo di autenticità e di giustizia che non sono mai state rese note ufficialmente.
Sulla porta dello stabilimento balneare si legge ‘dog beach’, una dizione che sarebbe più rassicurante completare con le parole ‘sono ammessi anche i padroni’; per evitare che qualcuno di loro pensi di non poter entrare. Riguardo al divieto di entrare esteso ad altri animali, nessuno ha mai pensato alla sua necessità, finché un giorno non si è presentato un villeggiante che teneva in braccio un gatto. Arrivò dal viale alberato sul lungomare, ignaro della nostra numerosa presenza, ma il divieto ad entrarvi si fece sentire da solo, col nostro ringhiare sommesso in lontananza e col movimento d’aria provocato dalle nostre code. Il villeggiante se ne accorse in tempo, avvisato del turbamento del gatto, animale che, pur essendo oggetto di scarsa stima da parte nostra, dobbiamo riconoscere che è provvisto di un udito finissimo. Quelle di spiaggia per cani sono storie di creature che, senza parole,intrecciano fitti dialoghi con l’uomo. Suoi compagni di viaggio, per il tempo di una vita breve, il cui ricordo si insinua nei luoghi dell’anima più cari e riservati. Storie realmente accadute.
Un libro intimo. Quasi in modo impersonale, l’autrice vuole ricordare la mamma. Il ricordo di Gemma pervade tutte le pagine di questo volumetto a cui fanno da contorno alcune fotografie incentrate sugli affetti familiari. E’ il senso di una storia quotidiana, di un affetto che si è tramutato in capacità di raccontare.