GIORGIO MAIMONE

Biografia Da: IL MIO LIBRO 

È bellissimo. Colto, intelligente, sensibile. Scrive come se Apollinaire si fosse miscelato con Rimbaud e Baudelaire. In francese. Ha un motto: “scrivo perché so scrivere”. Che è un po’ come dire “mangio perché so mangiare”. E infatti mangia parecchio. Ma più che altro beve. Nettari che hanno creato un’epa di notevoli dimensioni e un ego ancora più smisurato. Il suo processo di composizione e semplice: si mette davanti al foglio bianco e scrive. Qualsiasi cosa. Poi cercherà di dare un senso a ciò che ha scritto. Come Michelangelo che affermava che il Mosè era già preesistente nel marmo, pensa che la scrittura sia già pronta nel foglio. “Basta solo grattare sulle caselline giuste”. A volte è percorso dal dilemma esistenziale del senso. Poi si ricorda sempre che il senso è unico, da sinistra verso destra. Anche se l’umanità avrebbe dovuto muoversi in senso opposta: dalla destra vero sinistra. Comunista materialista, deve la sua formazione in parti uguali a Walt Disney e ai classici del marxismo. Tra cui al primo posto “Zuppa d’anatra”, trait-d’-union tra la dinastia dei paperi e la comicità yiddish . “Sono un marxista-topolinista”, ama ripetere spesso. “Ho quel tipo di fascino che colpisce indifferentemente uomini e donne … Quando non sono loro a colpire me con una mazza da golf ferro 9”. Ha nel cassetto decine di romanzi inediti. Ma purtroppo ha dimenticato dove sia la chiave del cassetto e addirittura se il cassetto esista davvero. Debitore dei fumetti dell’epoca d’oro, della letteratura francese e americana. Numi tutelati sono anche Douglas Adams, Raymond Queneau e Julio Cortazar. Nella vita ha fatto il giornalista, il teatrante e l’attacchino. Uomo di fatica, nato con fatica (sua madre lo zittiva spesso con la frase “Taci tu, che ero già li per far l’aborto!”), nella fatica trova la sua realizzazione. Per questo dopo si riposa per giorni interi. È il pigro più attivo della terra. Concludendo: lo provi. Non ha effetti collaterali. È un effetto collaterale.

Caporedattore de «Il Sole 24 Ore» per oltre trent’anni, ha anche lavorato in teatro, diretto una delle prime radio libere della sinistra milanese, Radio Canale 96 e, in seguito, Radio Regione. Ha fondato e diretto il portale della canzone d’autore La Brigata Lolli e ha collaborato con le reti Mediaset come ideatore e autore di programmi. Si occupa di recensioni librarie e discografiche per il settimanale «Gioia», si definisce gourmet per vocazione, anche se si occupa del fenomeno della nascita dell’alta ristorazione per lavoro, ad esempio con Cnn Italia. Del 2013 è il suo primo libro Vertigine, edito da Baldini & Castoldi e scritto con Erica Arosio, un giallo ambientato nella Milano degli anni ’50. Sempre con Erica Arosio ha scritto anche L’amour gourmet, uscito nel 2014 per Mondadori Electa, e Non mi dire chi sei, pubblicato da Tea nel 2016.

I SUOI ROMANZI:

TEMPI & MODI

Di cosa si narra? Si narra di cinque persone e di qualche personaggio di sfondo. Di vita, tradimenti, passioni e politica. Di cibi, libri, vini e film. Vita, insomma. C’è Marco che cerca una donna, Michele che, non riuscendo a cambiare il mondo, si è dimesso dal mondo. C’è Carla, libera e liberata, ma con un fondo che stride. E il “normale” Leon con un fondo antracite. Quattro amicizie di piazza dal ’68 e dintorni. E poi c’è Paola, che ha sposato Leon. E’ una ronde. E allora? Musica!

CANTANDO

Canti di lavoro, canti d’amore, canti per narrare. Parole in rima, sciolte e libere, lavori come opere rock, frammenti teatrali. Perché cantare è bello, il canto dà la vita, il canto è vita. D’altro canto la vita è un canto. Inizia come un pianissimo e finisce come il Bolero di Ravel. Canto raccontiamo la storia di altri, vicini e lontani. Le viscere esposte in pubblico. Forse con le lacrime agli occhi, ma sempre cantando finché ne avremo la voce.

IL PAESE E’ PICCOLO E L’AGENTE MORMORA

Storie nate per Sms ai tempi degli smartphone. Storie in briciole e frammenti che si ricompongono in una vicenda di uomini e di pesci. Mormora è un poliziotto sui genersi, rimasto per tutta la vita agente, ma in grado di risolvere tutti i casi criminili più complicati. Con Mormora gli squali della malavita finiscono ai ferri e le sue vicende partono dal mare o al mare devono comunque poter tornare. Ama il mare, le canzoni di De André e il vino e il cibo della sua terra.

FRIZZI E LAZZI

Siamo negli anni ’80, anni di riflusso. Di riflesso anche anni di riflessione. La riflessione attiene agli specchi e ai filosofi e Frizzi e Lazzi questo sono: un po’ specchi (di un’epoca) e un po’ filosofi. Ma più di loro filosofeggia Joe Sprazzi. Poi ci sono Linda-fatta-a-pezzi, Lizzie, il giovane letterato Lermontov, Philip Marlowe, Platone il piantone e il Commissario Rea che deve fare chiarezza sul caso. “La vita è un frullato che si beve freddo” è la summa del loro pensiero.

LA DONNA FANTASMA (FINALISTA A GIALLI LAGHI 2016) 

Siamo a Orta nel settembre 1940. Un uomo è incriminato per l’omicidio della propria moglie. L’uomo ha un alibi: ha passato l’intera serata in cui la moglie è stata uccisa assieme a un’altra donna. Solo che questa donna non si trova da nessuna parte: lui non ne conosce il nome, né l’indirizzo e non sa che fornire solo qualche tratto fisiognomico sommario. Inoltre nessuno li ha visti in giro assieme. Esisterà questa donna misteriosa o sarà solo un parto della fantasia dell’uomo? E’ quello che cerca di appurare un giornalista del luogo che, in cambio di un’intervista esclusiva, decide di dare una mano all’uomo nella caccia alla donna fantasma.