ALFREDO SALVI

INTERVISTA DA VARESENEWS

Alfredo Salvi è nato il 13.4.1951, a Luino. Fratello maggiore di Francesco. Sposato con Paola Nora, ha un figlio, Marco di 26 anni che disegna benissimo, dono trasmesso dalla mamma e matite acquistate dal padre. Laureato in Psicologia all’Università di Padova, lavora, attualmente come psicologo e
psicoterapeuta clinico dell’ età evolutiva presso il Servizio di Neuropsichiatria Infantile di Besozzo ( Azienda Ospedaliera Ospedale Del Ponte di Varese ). E’ alla sua prima pubblicazione, anche se ha già scritto un’ altra opera, in attesa d’essere pubblicata,un romanzo storico dal titolo ” Fino a Dogali “.
Il racconto de: ” Il mistero della mano destra ” è un giallo che l’ autore ha voluto dedicare ai propri genitori, alle persone care di un tempo andato e a una Luino calva senza i platani centenari.

I SUOI ROMANZI

FINO A DOGALI 

IL BISBIGLIO DEI FIORI RECISI

Una raccolta di brevi storie in forma di epitaffio che raccontano la vita di personaggio più o meno illustri vissuti nel varesotto.
Con pochi tratti di penna e folgoranti immagini, sono descritte persone che rappresentano la cultura popolare della nostra provincia.
Ci sarà la partecipazione straordinaria del fratello dello scrittore, l’attore Francesco Salvi che sarà insignito della presidenza onoraria della scuola di Teatro Cygnus.

Il mistero della mano destra

Un avvocato, il suo assistente e un ispettore “sui generis” alle prese con un agghiacciante mistero che li metterà a dura prova. Si scontreranno con tragici eventi che sconvolgeranno quella cittadina accovacciata sulla sponda sinistra di un lago, trasformandola lentamente nella “Perla insanguinata” del Lago Maggiore. Un giallo scorrevole, ironico, coinvolgente, ambientato in una Luino non ben definita nel tempo, dove ricordi e immagini di un passato mai dimenticato donano al racconto un fascino particolare, fresco, originale.

«Fino a Dogali»

Il combattimento di Dogali del 26 Gennaio 1887 produsse nel Paese una grandissima commozione. Fu la notizia più devastante che percorse la penisola dell’Unità d’Italia, non superata nemmeno, 9 anni dopo, dall’immensa carneficina di Adua. A quell’avvenimento l’Italia improvvisamente si svegliò compatta con un nuovo sentimento nazionale non mutuato dai valori del Risorgimento. Compatta onorò quei caduti. Alfredo Salvi con questo racconto sul filo della memoria storica ripercorre gli ultimi mesi di vita di un suo concittadino realmente esistito: Virgilio Cerini che partito volontario per l’Africa con tanti sogni, avrà la vita spezzata proprio su quelle colline di Dogali. “Fino a Dogali” è un opera che innesta nella narrazione storica il percorso individuale e specialmente umano e psicologico di questo giovane artigliere costretto in fanteria, che si troverà sbalzato da un’italietta di provincia in un mondo tutto nuovo dove i suoi e le sue aspirazioni si muovono sullo sfondo assolato di quell’Africa italiana della seconda metà dell’800.

Porti con te il segreto. Luino in giallo

L’avvocato Salvi, l’amico Ferruccio, ritornano insieme con l’ineffabile ispettore Legati a farci rivivere un’altra appassionante storia tratteggiata in una Luino dai contorni sfumati. La perla del lago Maggiore trasformata in un grande set cinematografico dove le ombre di un tragico passato ritornano confondendosi, scontrandosi ,con un presente coacervo di rancori, tradimenti e sospetti. Un neofita regista luinese trapiantato a Roma, Francesco Pellicini, dirige un film, “Il mistero della mano destra”, ispirato a un fatto di cronaca realmente accaduto anni prima nella sua città natale e che vide loro malgrado come protagonisti i nostri simpatici “eroi”. La trasposizione cinematografica del racconto lascerà presto gli spazi scenici per altri dove una pellicola ben diversa acquisterà contorni inquietanti, inaspettati, e un nuovo caso da risolvere. In quel cielo caliginoso dove una Madonnina d’oro osserva barche stanche oziare nel vecchio porto.